È una erogazione in denaro destinata a coloro che hanno perso il lavoro in maniera involontaria. Viene riconosciuta agli individui e non ai nuclei familiari. L’ammontare del sussidio si basa su una percentuale del salario precedentemente ricevuto. Per accedere bisogna aver lavorato per un determinato tempo prima dello stato di disoccupazione. Questo tempo ed il salario ricevuto determinano l’ammontare del sussidio. Viene pagato attraverso i contributi da lavoro versati all’Istituto di previdenza e viene erogata mensilmente. La durata è limitata nel tempo. Bisogna accettare un lavoro qualora proposto. Vi sono diverse misure di sussidio di disoccupazione a seconda della categoria lavorativa e del contratto di riferimento.
In molti paesi europei, terminato il sussidio di disoccupazione si può accedere alla misura del reddito minimo garantito. Per l’Italia vi son diverse misure di sussidio come la Naspi o la Discoll, limitate nel tempo e nel beneficio economico a seconda di alcuni parametri predefiniti.
Di seguito alcuni esempi di sussidi di disoccupazione in Italia.
NASPI - indennità mensile di disoccupazione per lavoratori subordinati
Dis-Col - indennità mensile di disoccupazione per collaboratori e a progetto
CIGO - Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per l’industria e l’edilizia
Una panoramica di misure di welfare in Italia (aggiornato al 2019)
Reddito minimo garantito, un progetto necessario e possibile, a cura del BIN Italia (Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2012)
Reddito garantito e nuovi diritti sociali. I sistemi di protezione del reddito in Europa e confronto per una legge nella regione Lazio (Assessorato al lavoro, Regione Lazio, 2006)
I diversi modelli di sussidi di disoccupazione in Europa:
MISSOC tabelle comparative dei diversi paesi europei (in inglese. Spuntare “all countries” e poi “unemployment”)
La rete italiana per il reddito di base: BIN Italia
La rete europea per il reddito di base: UBIE
La rete mondiale per il reddito di base: BIEN